BirdGardening, come creare un giardino a misura di uccelli selvatici
Uccelli selvatici in giardino: Come attirarli e quali nidi inserire
 
Negli ultimi anni, sulla scia di tendenze tipicamente cresciute e sviluppate nell'Europa centro-settentrionale e negli Stati Uniti, con un pò di ritardo ma con grande volontà nel voler recuperare i tempi perduti, anche in Italia si sta diffondendo a macchia d'olio il birdgardening, alla lettera il giardino in parte concepito nel richiamare e accudire gli uccelli selvatici mantenendoli però in libertà.
 
Tecnica o sentimento naturalistico?
 
Non importa: ciò che focalizza la volontà di centinaia e centinaia di appassionati ornitologi, anche dilettanti, è quella di ripensare al proprio giardino non solamente in termini estetici ma anche concependo angoli dedicati al richiamo, soprattutto durante i periodi freddi autunnali ed invernali, nei quali porgere alle specie di uccelli selvatici cibo, rifugio, durante i mesi successivi, soprattutto nella primavera anche tarda, occasioni di nidificazione.
 
In pratica, una voliera a cielo aperto, senza confini, sbarre, senza null'altro se non la sorpresa di scoprire nuove specie di aficionados alati dentro il proprio giardino, pronti a nutrirsi, giocare, rivaleggiare in amore, accoppiarsi tra gli unici confini possibili, quelli della nostra proprietà.
 
 
E' un sentimento importante: l'uccellagione negli anni dell'immediato dopoguerra, all'epoca plausibile durante lunghi anni nella quale fame e stenti portavano le popolazioni, soprattutto in Italia settentrionale, a nutrirsi di ogni specie animale e la successiva caccia, il suo grande sviluppo e diffusione negli anni '70, rivolta a molte specie, alla quale in seguito si è succeduta anche la cattura di silvani a scopo ornamentale, hanno decimato specie e alterato equilibri naturali ed ecosistemi.
 
Fortunatamente la tendenza ha mutato nel corso del tempo, accrescendo le proprie ispirate ragioni e sentimenti all'incirca negli anni '90, un pò per le restrizioni dovute a nuove norme anche iscritte nella convenzione di tutela delle specie di Washington, un pò per le profonde riflessioni delle nuove argomentazioni dei movimenti ambientalisti, all'inizio radicali, poi sempre più propositivi.
 
Oggi è perfettamente normale e non più d'elite inquadrare il birdgardening come attività diffondibile anche nei piccoli giardini. Addirittura in molti comuni, all'interno di grandi parchi comunali, questa pratica ha incrementato l'offerta di cibo in apposite aree e la determinazione di punti di nidificazione tenendo conto delle specifiche esigenze di ogni specie.
 

Quali specie richiama il birdgardening
 
Il giardino è di per se un ecosistema, artificiale, non lo si può negare, ma ecosistema vero perché composto ed assemblato attraverso piante vive, quindi in grado di attrarre sui rami o nei cespugli, specie ornitiche tra le più disparate, in gran parte però rivolte ai passeriformi stanziali e di passo.
 
Tra i vostri cespugli, sui rami degli alberi, in inverno, non sarà difficile scorgere, se si sentiranno riparati e protetti sia dall'ambiente che dagli abitanti della casa, pettirossi in attesa di poter tornare nei boschi alla fine del periodo più freddo, così come cince more, cinciallegre e cinciarelle. In primavera potrebbero nidificare altre specie di passeriformi come i verdoni, i verzellini, i variopinti cardellini, i passeri comuni, le stesse cince, difficilmente, ma non impossibile, le ballerine.
 
Molto comune e particolarmente abituato alla presenza, anche ravvicinata, dell'uomo, il merlo, davvero semplice nella possibilità di nidificazione, anche in semplici vasi, come i gerani, durante il periodo primaverile
 
Queste sono le specie principali ma non è detto che la vostra accortezza e capacità di allestire un habitat ideale possa attrarre altre specie nidificanti: se sarete abili costruttori di nidi anche il picchio verde potrebbe incontrare i vostri favori, molto meno diffidente del picchio rosso maggiore o minore, difficilmente, ma non impossibile, anche strigiformi notturni come la civetta o l'assiolo, il barbagianni, a volte arrivano alla massima fiducia, se il giardino è molto esteso e la zona preposta alla nidificazione ben protetta in un angolo di assoluta tranquillità.
 
Nel momento in cui inizierete a progettare un giardino rivolto al birdgardening ricordate di avere molta pazienza: non sarà immediato il favore degli uccelli, soprattutto in Italia portati alla diffidenza, il sentimento di tutela ambientalista è particolarmente giovane e recente nella sua formazione, la circospezione dei piccoli uccelli avrà bisogno di molta pazienza. Arriverà però il giorno nel quale, uno dopo l'altro, molti uccellini di varie specie coloreranno i vostri arbusti, cinguetteranno abituati alla vostra presenza.
 
Esistono tante tipologie di mangiatoie da esterno con prezzi da pochi euro per quelle più semplici a qualche decina di euro per quelle più sofisticate.  
 
Quali arbusti e cibi fornire
 
Nel birdgardening le materie specifiche si suddividono in vari settori che riguardano l'allestimento in giardino e la piantagione di arbusti produttori di bacche, quindi piante vive in grado di porgere cibo tipico anche nelle zone di vita naturali degli uccelli, oppure mangiatoie artificiali con cibi appositamente studiati per diverse specie.
 
Tra gli arbusti il principe è sicuramente il sorbo degli uccellatori, così come lo sono il corbezzolo, il biancospino, il prugnolo e il melo selvatico, tutte piante le quali bacche, o frutti, sin dalla fine dell'estate, e per buona parte dei mesi freddi, coloreranno arbusti ed alberelli anche spogli, attirando uccelli golosi di questi frutti o delle rosseggianti bacche tipiche.
 
Anche il comune nocciolo potrebbe trovare un angolo nel vostro giardino, soprattutto se saprete resistere alla tentazione di mangiare voi i frutti lasciandoli a disposizione di uccelli e, chissà, se vivete in zone collinari, anche simpatici scoiattoli.
 
Nelle mangiatoie artificiali potrete invece porre cibi studiati appositamente per granivori, in particolar modo rivolti a cince, verdoni, verzellini etc.
 
Sospesi all'interno di gabbiette di metallo per contenerli, oppure in appositi distributori a caduta, i semi sono golosità incredibili per decine di specie d'uccelli. In commercio troverete miscele già studiate da esperti ornitologi al fine di accontentare molte specie diverse e non eccedere in contenuti eccessivamente lipidici, alternando semi oleosi (ideali per il grasso sottocutaneo degli uccelli durante i mesi freddi) a semi ricchi di carboidrati.
 
Con l'esperienza potrete divenire voi stessi esperti gastronomi per i vostri piccoli amici: fondamentale sarà l'attenta osservazione (segnate tra le pagine di un quaderno a ciò dedicato gli avvistamenti di specie e numero di soggetti) a determinare verso quali specie rivolgere le vostre attenzioni alimentari nella preparazione di mangimi.
 
Vedrete: se la passione sarà il denominatore latente della vostra gioia di porre parte del giardino in favore della natura, anche le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare: magari tenete una macchina fotografica fissa su un cavalletto rivolto a quegli angoli, pronti ad immortalare i successi e gli avvistamenti, la più bella caccia possibile della quale sarete di voi stessi orgogliosi!

 

Articoli a tema